La Bibbia firmata Chagall: “L’arca di Noè”

Con la seconda illustrazione per la Bibbia, Chagall spiazza tutti. Salta a piè pari la creazione di Eva, il peccato originale, la cacciata dall’Eden, la storia di Caino e Abele… ecc. ecc… e arriva direttamente a Noè, anzi alla fine dell’episodio di Noè, quando il patriarca libera la colomba dall’Arca.

I motivi di queste assenze possono essere tanti. Anzitutto, quelli su elencati sono episodi già raffigurati fino alla nausea dagli artisti occidentali (alla luce della teologia cristiana, peraltro). Forse Chagall voleva “smarcarsi”, evitando di ripetere scene già viste un miliardo di volte, di fronte a cui l’osservatore è ormai reso insensibile per assuefazione. Tant’è che nelle 105 immagini per la Bibbia, accanto a un buon numero di episodi “importanti”, si trovano numerose omissioni e numerose situazioni “secondarie” (ma poi, secondarie in base a che?), dettagli che Chagall ama ripescare e riportare alla luce.

Come indicato nella presentazione del volume, nella scelta dei temi da parte dell’artista hanno anche inciso le storie bibliche ascoltate al villaggio quando era bambino.

Una seconda motivazione che propongo è che Chagall HA rappresentato quei momenti: la creazione della Donna, il serpente simbolico, la “fine dell’idillio”, la lotta fraterna… ma, anziché concentrare tutto nel “mito delle origini”, ha preferito individuare queste dinamiche nelle vicende concrete del popolo di Israele.

Non so ancora bene quante e quali incisioni commenterò, però qualcosa di questi temi si vedrà senz’altro.

Nell’immagine dedicata all’Arca emerge soprattutto il clima di intimità familiare, estesa a tutte le creature. La moglie di Noè tiene in braccio un bambino piccolo, anche se il testo suppone che Sem, Cam e Jafet fossero già grandi. L’atmosfera è sostanzialmente serena, ma in un ambiente cupo, illuminato da un rettangolo di luce. In pratica, in queste luci e ombre, in questi sentimenti e sensazioni, c’è già tutta la Bibbia di Chagall… nonché la sua storia e quella del suo popolo.

Particolare interessante: la colomba, lanciata da Noè attraverso la finestra, ha le ali chiuse! Eppure non cade! Un’allusione allo “spirito di Dio che cova le acque” (possibile traduzione di Genesi 1,2: verbo rachaf) al principio della creazione? Ogni giorno, la storia umana finisce e ricomincia.

dhr

3 Risposte a “La Bibbia firmata Chagall: “L’arca di Noè””

  1. Anche quando studiavo al liceo mi domandavo perchè tutte queste domande per interpretare il pensiero di un artista, di un autore? Ci si arrovella per capire, per discernere, per fare introspezione… Poi invece (noi non lo sapremo mai) la risposta è molto banale: salta dalla creazione a Noè perché non gli piacevano i temi che stavano nel mezzo. Oppure perché semplicemente non li conosceva, o non gli importava l’ordine. La colomba non ha ali perché (come dice il Marito) Chagall non sapeva disegnare. Oppure perché quando stava finendo l’incisione della lastra (e gli mancavano le ali della colomba), la pasta era cotta e la moglie lo aveva chiamato per la cena e… Ooooopssss!
    Ormai la stampa era partita con le 200 copie ordinate….
    Vallassape’!

    Io amo Chagall, ma sono un po’ terra terra: mi piacciono le tele, i suoi quadri pieni di colore. In generale non sono molto amante delle incisioni, dei disegni in b/n…
    Però continuerò a leggerti con moltissimo piacere… fosse che fosse che impari qualcosa anche io?

  2. >perchè tutte queste domande per interpretare il pensiero di un artista, di un autore?

    E altrimenti io che ci sto a scrivere su questa rubrica? “In questa immagine, notare come le aree bianche non siano nere, e viceversa…”
    😦

  3. … Ma per fare imparare qualcosa (anche) ad ALicE!
    😀

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