Se volete mantenervi magri non mangiate davanti al PC

Mangiare mentre si gioca al computer, e in generale quando si è distratti, fa aumentare l’appetito, fa sentire meno pieni e porta ad assumere durante lo spuntino successivo una quantità doppia di calorie rispetto a chi si tiene lontano dal PC durante il pasto.

A questa conclusione sono giunti dei ricercatori dell’università di Bristol il cui studio è stato pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

L’ipotesi è che giocando e distraendosi si perde la memoria del cibo che si assume e di conseguenza si tenderà successivamente a consumarne quantità maggiori.

Era già noto che la distrazione fa mangiar di più durante il pasto in questione, ma questa ricerca ha rilevato per la prima volta che gli effetti si prolungano nel tempo.

È strano. Conosco bambini che durante i pasti vengono non distratti, ma di più: si appresta loro quello che io chiamo il circo di mosca. L’idea è quella di farli distrarre, per l’appunto, affinché si facciano rimpinzare senza nemmeno rendersene conto. E invece, quelli che conosco io mantengono la bocca serrata durante il pasto con intrattenimento e anche durante quello successivo. Le conosco io tutte le eccezioni alla regola, o è la regola che fa acqua? Comunque, per sicurezza, al momento del pasto allontaniamoci dal PC: può darsi che riusciamo a mangiare meno e sicuramente facciamo un reale e salutare stacco da questo arnese infernale.

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rinunciare all'animosità significa diventare liberi

4 Risposte a “Se volete mantenervi magri non mangiate davanti al PC”

  1. E’ una cosa diversa.

    Il bambino a cui fanno il teatrino è al centro dell’attenzione, e il mantenere la bocca chiusa è la sua arma per manipolare la famiglia e continuare a fare il principino.

    Mangiare davanti alla tv o davanti al pc, quando non ti si fila nessuno (e qui è la differenza)diventa invece un gesto meccanico di cui neanche ci si rende conto, finendo con l’ingozzarsi senza accorgersene.

    Gli unici chili che sono riuscita a perdere sono stati quando la nutrizionista mi ha costretto a dare ritualità al pasto, lasciandomi poi la libertà di mangiare quello che volevo. L’unica regola era preparare il cibo, apparecchiare, sedersi, consumarlo (quantità e qualità a piacere), sparecchiare e rigovernare la cucina.

    Tradotto, capire che si stava consumando un pasto, mettere a fuoco quando il pasto iniziave e quando finiva.

  2. …Ify, ma secondo la tua nutrizionista c’è un numero massimo di “riti” che si possono fare durante il giorno? Io sarei disposta ad apparecchiare, sparecchiare e rigovernare per un numero infinito di volte. (Colazioni, spuntini, pranzi, merende, aperitivi, cene, dopo-cene…….)

  3. Beh, sì, il numero era abbondante, cinque, ma limitato.

    Peccato, abbiamo perso un’occasione! 😉

  4. Noooo! Non è mai troppo tardi! Cinque pasti “ritualizzati” cinque, e si dimagrisce???
    Ci metto la firma:
    ALicE!

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