archivio | 22 marzo 2012

La felicità esiste di Paolo Zardi

Sono stata attratta da questo libro per la sua copertina inusuale, un bel viso di ragazza con degli occhi trasparenti, ma soprattutto per la mia solita curiosità che spesso rasenta la morbosità, almeno così mi dicono.

Riconosco di essere stata temeraria: La felicità esiste (Alet, 10 euro) è un primo romanzo di un autore italiano, uscito per una piccola, credo, casa editrice di Padova, che fa seguito a una raccolta di racconti. Però, però, non è stata una decisione completamente al buio: conosco Paolo Zardi, non personalmente in verità, ma come blogger e quindi so come scrive.

Dunque mi sono immersa nella lettura e ne ho tratto grande soddisfazione e piacere. La storia, di cui non racconterò nulla, come al solito, è molto intrigante, ti cattura e ti tiene sulla corda. Ma non aspettatevi un thriller, è una vicenda di relazioni umane con personaggi ben disegnati e caratterizzati, ma soprattutto con un protagonista che continua a girarci nella testa anche dopo che si è terminato il libro. Viene sempre, salvo poche eccezioni, chiamato per cognome, Baganis, ha una tragedia alle spalle, è un perdente, un uomo perduto, che se fosse una donna ci vedresti bene Bette Davis. L’unico scopo della sua vita, da anni ormai, è trovare i modi per portarsi una donna a letto, “consumandola” come un oggetto, e per liberarsene rapidamente. Il tutto vissuto senza piacere, gioia o divertimento, ma in una infinita cupezza. Lo affiancano nella vicenda due donne fragili e confuse, la ex moglie e la maestra del figlio.

Quel che colpisce per un esordiente è la solida architettura della storia e la capacità di penetrare in profondità la psicologia dei personaggi e di renderla con efficacia e chiarezza. Poi c’è la scrittura, ricca, piena, brillante, impeccabile, ogni termine è quello giusto, non se ne potrebbe trovare uno migliore.

Lo consiglio senza esitazioni.