archivio | 25 luglio 2013

Riqualificazioni ferroviarie: Gerusalemme

Riceviamo da Sergio, nostro inviato speciale a Gerusalemme, e volentieri pubblichiamo.
Il Museo D’Orsay e il terminal della Stazione Ostiense sono soltanto due esempi di stazioni ferroviarie riqualificate e trasformate in musei, centri commerciali e luoghi di svago e cultura.
Quello che caratterizza questi luoghi è la volontà di mantenere intatta la struttura architettonica oramai inserita indissolubilmente nel panorama della città, modificandone completamente la destinazione, tanto da renderne quasi impossibile il collegamento con la funzione per cui sono stati progettati.
Un altro interessante esempio di come restituire spazi altrimenti destinati a degrado, abbandono e, nella migliore dell’ipotesi, all’oblio, è la vecchia stazione ferroviaria di Gerusalemme.
A due passi dalla Città Vecchia, all’inizio della strada che porta a Betlemme, una struttura fatiscente è stata trasformata in una “piazza” destinata a incontri, con caffè, ristoranti e negozi d’artigianato.
Anche in questo caso, ma forse più che negli altri esempi, è stato deciso di lasciare il più possibile inalterata la struttura architettonica e “tecnica” della stazione. I binari sono ancora ben visibili: sono stati solamente integrati con delle traversine di legno che ne pareggiano completamente la pavimentazione. La segnaletica e le torri di metallo emergono come se fossero opere architettoniche artistiche che abbelliscono un contesto sostanzialmente nuovo.
Dalla stazione-piazza parte poi una passeggiata di una decina di chilometri con pista ciclabile attrezzata, che allontanandosi dalla città, attraversa quartieri arabi ed ebraici, circondati dal verde dei giardini e dei boschi delle colline di Gerusalemme.
Eccovi un assaggio (clic su una foto qualunque per ingrandire).