archivio | 16 gennaio 2012

I love shopping… però…

Adoro fare shopping! Sono una mani bucate! Comprare mi rende contenta. Non solo: le mie amiche sostengono che sia sufficiente la mia vicinanza per far spendere anche a loro un sacco di soldi. Quando abitavo a Milano e tornavo a Roma in vacanza, le mie sorelle mi dicevano che il loro conto in banca subiva un picco verso il basso per colpa mia!

Però non sono una che si accontenta. Spesso i commessi dei negozi mi fanno impazzire. A volte devo ammettere però  che sono io a far impazzire loro. Di solito con la preziosa collaborazione di Spicy. Ricordo ancora quando entrammo in un negozio di pelletteria cercando una pochette di quelle  da mettere dentro la borsa. Sapevamo esattamente cosa volevamo. La commessa ci fece vedere una pochette abbastanza ”idonea”  all’uso, disponibile in ben 3 misure diverse. Beh, noi siamo state capaci di risponderle che in realtà ci sarebbe servita “la misura intermedia” [!!!]. Non solo, uscendo, quasi per scusarmi, ho avuto il coraggio di aggiungere: “Sa, noi siamo incontentabili!” ma credo che non fosse necessario specificarlo!

Detesto i commessi che se chiedi uno stivale marrone, non avendolo ti propongono un mocassino viola.

Ma detesto ancora di più quelli che si limitano a dire “no, non ce lo abbiamo” senza proporti nient’altro. Spicy quando va a fare spese è capace di mettere a soqquadro tutto il negozio come faceva la Signora Luisa. Vi ricordate la Signora Luisa, quella della Settimana enigmistica? Quella che entrava in un negozio ordinatissimo, e alla fine della sessione di shopping il negozio sembrava un campo di battaglia, e noi lettori, in mezzo a tutto quel casino dovevamo capire “Cosa aveva comprato la Signora Luisa?”

Solo che sono più le volte che Spicy non compra niente, perché niente è “esattamente” come lo cercava. Poi, se per qualche strana congiunzione astrale decide invece di concludere qualche acquisto… allora i negozianti devono cominciare a preoccuparsi! Ha riportato al negozio dopo quasi due anni un paio di stivali perché l’elastico si era un po’ sbrindellato! Ha scritto alla casa produttrice di una macchinetta per il caffè lamentandosi che la valvola non si incastrava bene e che il cappuccino veniva poco schiumoso! Però fa bene! In entrambi i casi ha ottenuto quanto chiedeva. Anzi anche di più! Perché per errore le hanno spedito 2 macchinette del caffè nuove di zecca. E per gli stivali, un buono  di pari importo del loro prezzo. Certo, non riparametrato all’aumento del costo della vita, vabbè… però… Meglio di niente, no?

Ma a proposito di commessi terribili, l’ultimo episodio mi è successo proprio l’altro giorno, ed è il motivo per cui mi è venuto in mente di scrivere questo post.

Dovevo fare un regalo al figlio di un’amica per il suo compleanno ed entro in una libreria (eh, si! Sono un tipo un po’ all’antica!). Chiedo all’addetto ”L’amico ritrovato” di Fred Uhlman. Mi danno il libro e constato che il prezzo di copertina era un po’ basso. Per integrare chiedo gli altri due dello stesso autore. Mi consegnano un volumetto unico in cui erano pubblicati tutti e tre. Il prezzo di copertina ancora più basso. Occhei (questo non è certo colpa loro!): “Può consigliarmi lei un titolo per integrare il regalo? Il destinatario ha 15 anni”.

“Mah… Ce ne sono tanti!” [Macheddavero?]… “Non so”… prosegue… “Qualcosa di Stevenson… L’isola del tesoro, La freccia nera, Delitto e castigo”… [Delitto e castigo??? Tanto ero convinta che scherzasse che sono scoppiata a ridere. Invece non scherzava affatto!]

Gli rispondo che non vorrei andare sui classici, perché a quell’età se non li ha letti è perché evidentemente non gli piace il genere.

A quel punto mando nel panico non uno, ma tutti i commessi presenti, che cominciano a lanciarsi in consigli letterari da una parte all’altra del negozio: Mi sentivo un maghetto di Hogwarts capitato nel bel mezzo di una battaglia di incantesimi che sfrecciavano da tutte le parti: “Huckleberry Finn”! “Le avventure di Tom Sawyer”! “Ventimila leghe sotto i mari”! “I tre moschettieri”! Ehm… pensavo di averlo detto… forse mi sono sbagliata, ma preferisco non andare sui classici!

Allora Rodari!” Eh… Si! Sarebbe una bella idea, ma… ehm.. ha  15 anni! Poi la sua è una famiglia di lettori… Non c’è qualche novità editoriale per grandi che però sia adatta anche ai ragazzi? Un lampo attraversa gli occhi del commesso che mi suggerisce fiero fiero: “Ci sono delle riletture dei classici scritte da autori importanti!” [Aridaje coi classici! E perdipiù nemmeno originali, ma riscritti!] “E se li evitassimo proprio i classici?” A quel punto mi spremo io le meningi e chiedo “Qualcuno con cui correre” di Grossman. Non ce l’hanno! Mi porgono stremati (loro e io) “L’isola misteriosa” e “Io e te” di Ammaniti. Obtorto collo, stanca come dopo un’ora di palestra, opto per “Io e te”: a me non è piaciuto affatto, ma magari letto con gli occhi di un fanciullo… potrebbe anche sembrare interessante!

Speriamo bene!