archivio | 18 giugno 2011

Tastiere pensanti

C’era una volta la macchina da scrivere e per spingere un tasto bisognava imprimere una certa forza, tanto che alla fine della giornata ci facevano male le mani. Poi, con le moderne tastiere dei computer, scrivere è diventato un piacere; negli ultimi anni sono usciti i touch-screen e bastava sfiorare lo schermo per ottenere lo stesso risultato. Ma adesso stanno arrivando le tastiere che intuiscono l’intenzione dell’utente e si azionano da soli.
Non è uno scherzo: la Apple ha rilevato infatti che molti utenti trovano scomodo utilizzare tastiere ridotte, dove i tasti hanno una corsa limitata, diversa da quella a cui si è abituati con le tastiere di dimensioni normali. Quindi per il momento ha chiesto la registrazione di un brevetto per un tipo di tastiere che dovrebbe risolvere per sempre il problema dello scarso feedback generato dai dispositivi di input di dimensioni ridotte. Quando l’utente sta per premere un tasto, grazie all’utilizzo di un sensore di prossimità incorporato in ogni tasto, la tastiera se ne accorge ed emette un soffio d’aria, fornendo il necessario feedback tattile.
Ma questa è solo la prima parte dell’idea di quei geni della Apple: l’altra prevede che l’utente non debba nemmeno toccare il tasto che desidera premere. Un sistema pneumatico viene utilizzato per «spostare il tasto selezionato nella direzione di azionamento in risposta al rilevamento della selezione da parte dell’utente»: in parole povere, il tasto si aziona da sé quando il dito si avvicina abbastanza da far rilevare a colpo sicuro l’intenzione di premerlo.
La tastiera risultante da questi due sistemi combinati dapprima emetterebbe un soffio d’aria per far percepire all’utente la presenza del tasto al di sotto del polpastrello, poi azionerebbe il tasto senza bisogno del tocco.

Non mi è molto chiara l’utilità di tutto questo: se la tastiera è troppo piccola il rischio dell’errore rimane sempre, anche se il dito si avvicina e non tocca! Però apprezziamo le buone intenzioni.