archivio | 15 giugno 2011

Il comodino impossibile

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Avete presenti gli oggetti impossibili, quei paradossi visivi che sorprendono e divertono? In alto potete vedere una selezione di quelli disegnati nel 1969 e successivamente realizzati da Jacques Carelman, pittore, scultore e illustratore. Si tratta di oggetti di uso quotidiano in cui la funzione è stata reinterpretata in chiave assurda al limite tra il dadaismo di Man Ray e Marcel Duchamp.

Così li descrive lui stesso: “I miei oggetti, perfettamente inutilizzabili, sono esattamente il contrario di quei gadget di cui la nostra società consumistica è ghiotta. Se qualcuno me lo domandasse io li qualificherei come: grotteschi, poetici, spassosi, assurdi, filosofici, astuti, puerili, profondi, ironici… Osservandoli lo spettatore sarà allora pregato, secondo il suo umore, il suo gusto e la sua cultura, di cancellare la qualifica inutili!”

Bene. Io ho avuto il privilegio e il piacere di trovare un oggetto impossibile tutto per me in un Bed & Breakfast situato al centro di Torino. È un comodino, era stato posto proprio accanto al mio letto quindi non c’erano dubbi circa la funzione che gli era stata attribuita. Realizzato in giunco, era un parallelepipedo le cui facce erano formate da una serie di canne adiacenti, ma purtroppo distanti l’una dall’altra circa 15 cm. Insomma, un non-piano di un comodino surreale. Inutile dire che qualunque mio tentativo di porvi sopra gli oggetti, l’orologio, gli occhiali, un bicchiere d’acqua, falliva miseramente. Persino il cellulare, sistemato secondo una diagonale ardita, che dava l’illusione di poter resistere alla forza di gravità, alla prima vibrazione precipitava pateticamente.

Aggiungo la foto, perché le parole non possono essere sufficienti.