Arte pericolosa: Sunflower Seeds di Ai Weiwei alla Tate Modern

Alla Tate Modern di Londra c’era grande attesa per l’impatto che avrebbe avuto l’installazione oceanica dell’artista cinese Ai Weiwei intitolata “Semi di girasole”. È stata empita una sala enorme con milioni di semi di porcellana fatti a mano e in questo strano mare, profondo più di 10 centimetri, i visitatori erano invitati a immergersi, tuffarsi, affondarvi. I semi bianchi e neri davano piacere a tenerli in mano e scricchiolavano deliziosamente sotto i piedi, era come passeggiare su una sassosa spiaggia al coperto.

Ben presto però sono arrivati i problemi. I semi, infatti, non erano stati smaltati affinché apparissero più somiglianti ai veri semi di girasole e per evitare che fossero troppo scivolosi. Dunque, quando venivano mossi si sollevavano nuvole di polvere e le mani di chi li toccava diventavano rapidamente grigie come se si fosse letto il giornale per ore. La direzione della galleria d’arte, temendo rischi per la salute per il  pubblico, ha deciso, d’accordo con l’autore, di recintare l’installazione e permetterne la visione o al di là dei nastri o da un ponte sollevato sopra la sala. Non è certo la stessa cosa, si perde la parte tattile ed esperienziale: i semi sembreranno omogenei nel grigiore generale e sarà preclusa la mirabile sensazione di constatare l’unicità di ciascun pezzo dipinto a mano in entrambi i lati.

Si tratta del terzo episodio per la Tate Modern di installazione pericolosa per i visitatori. Nel 2006 destarono preoccupazione gli enormi scivoli a spirale di Carsten Höller dentro i quali alcune persone riportarono delle ferite. L’anno successivo caddero tre persone dentro l’opera “Shibboleth” di Doris Salcedo, che era una enorme frattura nel pavimento.

D.Salcedo: Shibboleth

C.Holler: Slides

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