Determinismo appellativo nella salute

Ben Cuevas: cuore a maglia

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Nomen omen dicevano i saggi. I nostri Scienziati Paciocconi, partendo da qui, si sono chiesti se il nome possa essere un destino anche nel campo della salute. Arditi eh?

Lo apprendiamo da un articolo appena uscito sul British Medical Journal, scritto da un nutrito gruppo di cardiologi irlandesi.

Hanno preso un elenco telefonico di Dublino e hanno determinato il numero di uomini che si chiamava Brady: 579 su 161.967, pari allo 0,36%. Dopo di che li hanno contattati per appurare a quanti di loro era stato impiantato un pacemaker per bradicardia [cominciate a capire? Che intuizione! geniali eh?]. Be’, non sono andati a scoprire che il chiamarsi Brady aumenta il rischio di avere la tachicardia? Per la precisione, il rischio risultava più che doppio rispetto a quello degli uomini con altri nome.

Questa scoperta, osano i Nostri, evidenzia un potenziale determinismo legato al nome nella salute.

Non vi sentite correre i brividi lungo la schiena?

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rinunciare all'animosità significa diventare liberi

8 Risposte a “Determinismo appellativo nella salute”

  1. Si son superati i paciocconi.
    Questa storia del destino nel nome mi ha sempre incuriosita.
    Pensa a Josefa Idem, ministro delle pari opportunitá. Piú in nomen omen di questo… 😀

  2. In Italia in pochi sanno che chi si chiama Pinuccio ha elevate probabilità di soffrire di MICROPENE O SINDROME DEL PENE PICCOLO!

  3. e non oso immaginare in quale studio ricadano tutti quelli che di cognome fanno Dick.

  4. E invece a me corrono i brividi lungo la schiena nel pensare a quale intima armonia “potrebbe” esserci nel Creato; armonia che forse, se ricercata, potrebbe essere trovata, apprezzata, goduta.

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