La pausa pranzo

A chi non è mai venuta la fantasia di una pennichella durante la pausa pranzo in ufficio? Quante volte durante le riunioni post-prandiali assistiamo all’evidente abbiocco di qualche partecipante che crolla miseramente con la palpebra abbassata durante un intervento, certamente non brillante, di qualche collega? Ricordo ancora che anni fa, in uno dei miei primi lavori, avevo un capo che si addormentava sempre durante le riunioni pomeridiane; si trattava però di un sonno vigile, perché ogni volta, interpellato, riusciva a dare risposte sensate. Non ho mai capito come facesse.
Comunque ora questo problema sembrerebbe risolto, visto che una azienda britannica, la Podtime, ha messo a punto gli Sleep Pods, delle mini stanzette a forma di tubo dotate di un piccolo impianto hi-fi per rilassassi con un po’ di musica, di morbide luci soffuse per non affaticare la vista e, naturalmente, di un comodo materasso sul quale distendersi e ricaricarsi durante la pausa pranzo. Ricordano un po’ il design di 2001 Odissea nella spazio, sono disponibili in vari colori e con diversi accessori e in fondo costano solo 1100 euro.
Di seguito la galleria di foto da sottoporre al vostro capo.

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Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine

7 Risposte a “La pausa pranzo”

  1. Grande idea, soprattutto per i claustrofobici. Ne chiederò uno alla ASL per cui lavoro: male che va mi possono mandare un apparecchio per la TAC dismesso. Tanto la differenza è proprio poca.

  2. wow, offre anche la possibilità di comunicare con gli alieni?

  3. Anni fa, appena H3G (ora “3”) entrò sul mercato, in azienda crearono la figura del “direttore della felicità”: una persona pagata per soddisfare le esigenze dei dipendenti, fornire loro un ambiente di lavoro sereno, in modo che, questi messi in condizione di lavorare meglio e più contenti rendessero di più.
    Mi ricordo (andai a fare un colloquio) sale caffè con chaise longue, frutta fresca a disposizione dei dipendenti, musica soffusa… Difficile logica da applicare in molte aziende italiane (la mia per esempio) dove i dipendenti sono considerati “nemici pagati”.

    http://archiviostorico.corriere.it/2001/novembre/02/azienda_arriva_direttore_della_felicita_co_0_0111021458.shtml

  4. >sale caffè con chaise longue, frutta fresca a disposizione dei dipendenti, musica soffusa

    aaaaah! ma questo ce l’abbiamo anche noi in ASL! 😆 😆 😆

  5. Io ho risolto con due sedie e un cuscino. Il problema è che mi si addormentano le braccia a stare in posizione “mummia” per un’ora.
    Che fatica poi riprendere servizio!

  6. Eh, lo capisco; conosco una persona, che lavora nella sanità pubblica, e che aveva lo stesso problema quando si addormentava sul lettino per le visite.

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