archivio | 13 Maggio 2010

La crisi economica globale e l’AIDS in Africa

La crisi economica mondiale lascia il segno anche sull’epidemia di AIDS in Africa, dove il Global Fund to Fight AIDS, Tubercolosis and Malaria non riesce a raccogliere i fondi necessari per garantire il trattamento farmacologico alle persone con HIV. Di conseguenza, nei più importanti ospedali africani, i medici che hanno iniziato le terapie, che hanno dato una speranza alla gente, pur sapendo che i farmaci devono essere presi per tutta la vita sono costretti a mandar via i pazienti.

Mancano i fondi provenienti dai paesi ricchi e quelli cui si può ancora attingere si preferisce dirottarli a interventi terapeutici più economici quali quelli per polmoniti, diarrea, malaria, morbillo e tetano.

I numeri fanno spavento. Ogni anno in Africa a fronte di 2 milioni di morti se ne infettano quasi 3 tra adulti e bambini. Dei 33 milioni di sieropositivi, almeno 14 avrebbero bisogno di intraprendere la terapia farmacologica e invece sono in trattamento meno di 4 milioni. E i fondi che dovrebbero aumentare diminuiscono: ogni anno arrivano in Africa 10 miliardi di dollari, ma per tenere sotto controllo l’epidemia ce ne vorrebbero 27.

Si salvano le banche, si salvano gli stati sull’orlo del baratro economico, si spendono fortune, posso dirlo senza essere giudicata retorica?, in armamenti ed eserciti: la repubblica di Costa Rica prospera senza esercito mentre l’Uganda sta trattando con la Russia l’acquisto di uno squadrone di bombardieri Sukhoi. E in Africa si tornerà ben presto alla situazione anni Novanta: scheletri che camminano, mucchi di corpi alla morgue, innumerevoli fosse scavate di fresco nei cimiteri.